
Le polveri sottili, note anche come particolato atmosferico o PM (Particulate Matter), rappresentano una delle principali minacce per la qualità dell’aria e la salute umana. Queste minuscole particelle sospese nell’atmosfera, spesso invisibili a occhio nudo, derivano sia da processi naturali che da attività antropiche. La loro presenza nell’aria è associata a numerose problematiche ambientali e sanitarie, che rendono fondamentale una comprensione approfondita delle loro cause e conseguenze.
Il 96% degli europei respira aria inquinata altamente dannosa, responsabile di 238.000 morti all’anno e, secondo gli studi più recenti, l’Italia sarebbe prima in Europa per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5.
In questo articolo esamineremo in dettaglio le principali fonti di emissione delle polveri sottili. Analizzeremo gli effetti nocivi sulla salute umana, supportati da dati e studi recenti. Presenteremo inoltre un caso di studio riguardante il rilevamento della qualità dell’aria in un’abitazione nel centro di Milano. Infine, forniremo consigli pratici su come difendersi dalle polveri sottili, sia a livello individuale che collettivo, per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo quotidianamente.
Da cosa sono composte le polveri sottili
Le polveri sottili, conosciute anche come particolato atmosferico, sono particelle microscopiche sospese nell’aria che rappresentano una delle principali cause di inquinamento atmosferico.
Sono costituite da una miscela complessa di particelle solide e liquide sospese nell’aria. Queste particelle possono includere:
- Solfati e nitrati: derivanti principalmente dalle emissioni di veicoli, industrie e centrali elettriche. Questi composti si formano per reazioni chimiche nell’atmosfera.
- Metalli pesanti come arsenico, cadmio, piombo e mercurio, provenienti da attività industriali, traffico e combustione di biomasse.
- Particelle di carbone e fuliggine: emesse durante la combustione incompleta di combustibili fossili o legna, ad esempio nei motori a diesel o negli impianti di riscaldamento.
- Polveri minerali: come silicati, quarzo o argille, spesso generate dall’erosione del suolo, dalle cave o dalle attività edilizie.
- Carbonio organico: derivato da materiali biologici combusti, come legno o rifiuti, e contenente composti organici come idrocarburi policiclici aromatici (IPA), noti per essere cancerogeni.
- Ammoniaca e particelle secondarie: la combinazione di ammoniaca, spesso rilasciata dagli allevamenti intensivi, con altri composti chimici contribuisce alla formazione di particelle secondarie.
Questi componenti possono variare significativamente a seconda della fonte di emissione e delle condizioni ambientali, rendendo le polveri sottili un miscuglio eterogeneo altamente pericoloso per la salute umana e l’ambiente.
Si classificano principalmente in PM10 e PM2.5, a seconda del diametro delle particelle. Le PM2.5, con diametro inferiore a 2.5 micrometri, sono particolarmente pericolose poiché possono penetrare profondamente nel sistema respiratorio, raggiungendo gli alveoli polmonari.
Inquinamento da polveri sottili: cause e conseguenze
Abbiamo già accennato ad alcune delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Le cause delle polveri sottili possono essere suddivise in categorie principali:
- Traffico veicolare: i motori a combustione interna, in particolare quelli diesel, generano particelle fini che contribuiscono in modo significativo all’inquinamento urbano. A questo si aggiungono le emissioni derivanti dall’usura di pneumatici, freni e asfalto.
- Industria: i processi industriali come la lavorazione dei metalli e la manifattura, oppure attività edilizie come l’estrazione mineraria, o ancora inceneritori e centrali termoelettriche, rilasciano particelle nell’atmosfera attraverso la combustione di combustibili fossili e altri processi.
- Riscaldamento domestico: l’utilizzo di caldaie, stufe a pellet e camini, soprattutto se alimentati a legna o biomassa, contribuisce significativamente all’emissione di particolato, soprattutto in impianti non efficienti.
- Agricoltura: l’utilizzo di fertilizzanti chimici e la liberazione di ammoniaca dagli allevamenti intensivi favoriscono la formazione di particelle secondarie, contribuendo in modo indiretto ma significativo all’inquinamento atmosferico.
- Fumo di sigaretta: il fumo di tabacco è una fonte significativa di particolato fine.
- Fenomeni naturali o semi-naturali: fenomeni naturali o semi-naturali come l’erosione del suolo e la dispersione di polveri minerali, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi rilasciano grandi quantità di particolato nell’atmosfera.
L’esposizione prolungata alle polveri sottili è associata a una serie di effetti negativi sulla salute umana: problemi respiratori quali asma o bronchite cronica; malattie cardiovascolari, con aumento del rischio di infarti, ictus e altre patologie cardiache; indebolimento e infiammazione del sistema immunitario, che rende l’organismo più suscettibile a infezioni e, infine, il rischio oncologico, dal momento che alcuni componenti del particolato sono classificate come cancerogene e possono aumentare il rischio di sviluppare tumori.
Inoltre, le polveri contribuiscono al peggioramento della qualità dell’aria, con gravi impatti ambientali, come la riduzione della visibilità e l’acidificazione del suolo e delle acque.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno di circa 7 milioni di morti premature nel mondo, principalmente a causa dell’esposizione prolungata alle polveri sottili. In questo quadro, l’Italia ottiene un record drammatico: sarebbe all’undicesimo posto nel mondo e prima in Europa, con aria inquinata oltre i livelli di allarme in numerose città, su tutte Milano.
La comprensione delle cause e delle conseguenze delle polveri sottili nell’aria è cruciale per adottare strategie efficaci contro l’inquinamento.
Il nostro rilevamento dell’aria in un’ abitazione in centro a Milano
Milano, come molte grandi città, affronta sfide significative riguardo alla qualità dell’aria. La combinazione di traffico intenso, attività industriali e condizioni meteorologiche sfavorevoli contribuisce a elevati livelli di polveri sottili.
Secondo i dati dell’ARPA Lombardia, nel 2024 Milano ha registrato 68 giorni di superamento del limite giornaliero di PM10, fissato a 50 µg/m³, evidenziando una situazione critica per la salute pubblica.
Alcuni studi hanno evidenziato che i livelli di PM2.5 negli ambienti interni possono superare i valori esterni, con picchi significativi in particolare nei mesi invernali quando si tengono le finestre chiuse. Questo fenomeno è attribuibile alle fonti di inquinamento interno, come l’uso di fornelli a gas, stufe o fumo di sigaretta e insufficiente ricambio d’aria.
Ma quanto influiscono le polveri sottili esterne sull’inquinamento indoor? E con quale velocità?
Per questo motivo Vmcitalia ha effettuato in collaborazione con l’ing. Luca Sarto, docente di fisica tecnica e impianti presso il Politecnico di Milano un rilevamento delle polveri sottili all’interno di una abitazione nel centro di Milano.
In particolare si è voluta prestare attenzione al particolato interno durante la notte di San Silvestro, quando vengono lanciati numerosi fuochi di artificio (fonte di notevoli quantità di polveri sottili) e verificare l’effettiva correlazione tra particolato interno ed esterno. Non sono disponibili dati esterni ufficiali orari, ma il primo gennaio 2025 si è registrato un valore medio più che doppio rispetto al giorno precedente

Il risultato delle misura in continuo effettuata all’interno è stato alquanto sorprendente in quanto l’esplosione dei fuochi di fine anno ha causato un aumento repentino degli inquinanti portando il valore alle 3 di notte a quasi 10 volte il valore in µg/m3 dei PM2,5 iniziale per poi tornare a valori normali solo verso sera, ma con un successivo incremento.
Lo scenario è particolarmente preoccupante considerando che l’aria indoor dovrebbe rappresentare un rifugio sicuro, soprattutto per le fasce vulnerabili della popolazione come bambini, anziani e persone con problemi respiratori.
Ma qual è il motivo di questo aumento? Chiaramente l’abitazione non è sigillata e non deve esserlo altrimenti vi sarà un accumulo di inquinanti interni. Nel caso in esame l’alloggio risale agli anni ’60, è privo di ventilazione meccanica e con involucro non a perfetta tenuta, quindi vi è un continuo ricambio d’aria per infiltrazione e anche attraverso il foro di areazione per i fornelli a gas.
Questi dati sottolineano l’urgenza di adottare soluzioni per ridurre l’esposizione al particolato anche negli spazi chiusi, come l’installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) con filtri avanzati, capaci di abbattere le polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria respirata all’interno delle abitazioni, dove trascorriamo gran parte del nostro tempo.
Come difendersi dalle polveri sottili
Proteggersi dagli effetti nocivi delle polveri sottili è essenziale per tutelare la salute, soprattutto nelle aree urbane ad alta densità di traffico e attività industriali. Adottare misure preventive sia all’esterno che negli ambienti domestici può fare una grande differenza. Ecco alcune strategie utili per proteggersi dagli effetti nocivi delle polveri sottili:
- Ventilazione meccanica controllata con filtro elettrostatico: nei luoghi chiusi, è consigliabile installare sistemi di VMC con filtri ad alta efficienza per migliorare la qualità dell’aria interna. Questo è il sistema più efficiente per garantire aria di rinnovo priva di PM10 e PM2,5 e la contemporanea espulsione dell’aria viziata.
Vmc Italia per questo motivo propone il filtro elettrostatico ELETTROFIL in grado di garantire una efficienza di filtrazione superiore al 98%. - Ridurre le emissioni: una delle azioni più importanti e alla portata di tutti è limitare l’utilizzo di veicoli privati, privilegiando i mezzi pubblici, la bicicletta o gli spostamenti a piedi.
- Migliorare l’efficienza energetica: scegliere sistemi di riscaldamento più efficienti e meno inquinanti, come caldaie a condensazione, pompe di calore o impianti a energia rinnovabile.
- Monitorare la qualità dell’aria: consultare regolarmente i bollettini sulla qualità dell’aria forniti da enti come ARPA Lombardia, per essere informati sui livelli di inquinamento e adottare comportamenti adeguati nelle giornate critiche.
- Uso di filtri elettrostatici o di Ventilazione meccanica controllata: nei luoghi chiusi, è consigliabile installare sistemi di VMC con filtri ad alta efficienza per migliorare la qualità dell’aria interna.
Adottare queste misure non solo contribuisce a ridurre l’inquinamento complessivo da polveri sottili, ma migliora anche la qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno, proteggendo ambiente e salute. Affrontare il problema delle polveri sottili richiede uno sforzo collettivo, ma ogni azione individuale può fare la differenza e migliorare la qualità della vita per tutti.